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La ciclicità, il respiro dell’Universo

Quando parliamo di ciclicità, le immagini o le sensazioni che possiamo avere sono molteplici: pensiamo al ciclo mestruale, ma anche al ciclo delle cose, al ciclo della vita, a quel movimento che ogni cosa possiede, spesso avremo sentito dire ‘Tutto è un ciclo, un inizio e una fine’.

Il concetto di inizio e di fine, in realtà, è abbastanza illusorio quando si parla di ciclo: nonostante ogni ciclo abbia le sue precise regole, lo si può prendere da qualsiasi punto ed ognuno di essi può essere una partenza ipotetica.

Navigare nel mare della ciclicità significa, innanzitutto, fare pace con questo concetto: nonostante noi esseri umani desideriamo tantissimo mettere un nome e cognome alle cose, definire anche ciò che difficilmente lo è, quando siamo nelle acque del ciclo, non vi è né capo né coda: ogni inizio è una fine, e viceversa.

L’ETERNO INIZIO DELLA CICLICITà

Ogni momento è un eterno inizio, sempre e costantemente rinnovabile, un momento dal quale sempre possiamo iniziare, dove ci sono infinite possibilità.

Il tempo del de-finito sta volgendo a termine, e sono sicura che presto l’essere umano comprenderà meglio il significato profondo della ciclicità, questo eterno punto di inizio e di fine, dove in realtà non c’è né inizio, né fine.

La ciclicità è la perfetta immagine e somiglianza, il divino copia incolla, della sostanza divina di cui si parla nei testi sacri, di Dio, Dea, Infinito, Universo Uno… o come vi piaccia chiamarla.

Trovo questo molto confortante, poiché significa che, nonostante ancora noi esseri umani non ne siamo coscienti, e visto che oggettivamente siamo finiti, poiché il nostro corpo nasce e muore, la sostanza della quale siamo composti non lo è: è come la ciclicità, infinita.

Come può questo concetto portare beneficio a noi esseri umani, come può la ciclicità fermare un po’ di infinito nelle nostre vite?

FERMARE L’INFINITO UNO NELLA TUA VITA

La ciclicità è quell’eterno e immutabile ripetersi delle cose, ma non in ottica definitiva e stabile, ma in ottica evolutiva: significa che, a prescindere, il movimento ciclico delle cose porta da qualche parte. Il tempo ciclico scorre imperterrito, indipendentemente da ciò che ci accade personalmente o come specie, l’autunno, l’inverno, la primavera e l’estate, e poi di nuovo l’autunno… e questo trascorrere ciclico delle cose della vita (la tua giornata, la tua settimana, il tuo anno, il tuo ciclo del sonno…) è immanente, sempre uguale a se stesso, ma che ti porta da qualche parte, a prescindere dal fatto che tu viva casualmente o causalmente: non è né bello, né brutto, semplicemente è.

Un incessante scorrere ciclico delle cose, dove noi esseri umani abbiamo la scelta di usare questo a nostro favore, per evolverci come persone, oppure subire questa immanenza che, a prescindere dalla nostra volontà è.

Succede che se sei ciclicamente causale, comprendi il ritmo del respiro dell’Universo, e lo porti nella tua vita, nelle tue azioni concrete di vita, attraverso la pratica e la conoscenza dei tuoi cicli (qualsiasi ciclo, mestruale, lunare, solare, creativo…) allora la tua vita acquisisce un senso evolutivo.

Se, invece, giochi una vita casuale, forzando ciò che non puoi forzare, se ti credi un leone, ma in realtà sei un pesciolino, allora tutto potrà essere sopraffacente, e ti sentirai sempre nel posto sbagliato.

La ciclicità è la guida dell’universo qui sulla terra; è l’orologio di Dio a nostra disposizione. È uno dei misteri umani e universali più affascinanti e sono onorata di poterli studiare.

IL CICLO MESTRUALE, MOLECOLA DI ETERNO RESPIRO

Noi femmine, poi, abbiamo il privilegio di avere la ciclicità intrinseca nella nostra struttura umana, il ciclo mestruale, una molecola di Universo che ci accompagna ogni mese alla scoperta di noi stesse.

Il ciclo mestruale è qualcosa di molto profondo, l’incarnazione cosciente del ritmo universale, di quell’eterno movimento che, però, ci porta continuamente, mese dopo mese, nel momento presente, nel qui e ora.

Il ciclo mestruale patternizza il nostro essere nel mondo, simula, mostra il nostro ritmo interiore, e fa specchio a tutti gli altri nostri ritmi: meno siamo nel ritmo del nostro ciclo, più siamo lontane dal ritmo di Dio, dell’universo… Varrebbe la pena prendere in mano questo concetto, capirne di più e investire un po’ di risorse per stare meglio con se stesse e tornare a respirare il vero ritmo personale, che si avvicina a quello dell’eterno presente.

QUALCHE SPUNTO PER PORTARE IL RITMO NELLA TUA VITA

Concludo questo articolo con qualche consiglio che può aiutarti a riavvicinarti al ritmo eterno e sottile:

IL Tè DELLE DONNE

Photo by Daniele Levis Pelusi on Unsplash

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